“Mimalino era un maialino di pezza, fatto della stessa stoffa di un asciugamano morbido. Era divertente da lanciare, perché aveva delle palline di plastica nella pancia. Le zampette soffici erano della misura giusta per asciugare una lacrima. Quando Jack, il suo proprietario, era molto piccolo, si addormentava ogni sera succhiando l’orecchio di Mimalino.”
Mimalino, per gli amici Lino, e
Jack sono inseparabili e, per Jack, Lino è il migliore amico che possa avere al
mondo: è l’unico che lo capisce, lo conforta, non lo giudica ed è sempre pronto
ad offrire tutto sé stesso ogni qualvolta Jack è triste, o felice, o
arrabbiato, o assonnato.
Non stupisce quindi che quando
Lino viene scagliato fuori dalla macchina da una bambina arrabbiata e si perde
al bordo dell’autostrada, Jack sia disperato.
Ma è la notte della Vigilia di
Natale, una notte unica nell’anno, una notte carica di magia: l’unica notte in
cui anche l’impossibile può diventare possibile.
E così Jack parte per
un’avventura per ritrovare il suo migliore amico, un’avventura in un mondo
strano e pericoloso dove l’immaginazione di J.K. Rowling può dare il proprio
meglio.
Una favola nel senso più
letterale del termine ossia una “breve narrazione, di cui sono protagonisti,
insieme con gli uomini, anche animali, piante o esseri inanimati (sempre però
come tipizzazioni di virtù e di vizî umani), e che racchiude un insegnamento di
saggezza pratica o una verità morale, spesso dichiarati esplicitamente dall’autore
stesso” (fonte Treccani.it)
Da citare, a corredo della
storia, le splendide illustrazioni di Jim Field che contribuiscono all’immersione
nel magico mondo di Jack e Lino.
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