domenica 29 novembre 2015

Il tempo che vorrei - Fabio Volo

Ero scettica nell'affrontare la lettura di questo libro, ma mi è stato regalato e volevo dargli una possibilità.
Devo dire che nel complesso mi ha colpito con i suoi pro che non sono riusciti a superarne i contro.

Uno dei pro è la storia: vengono portate avanti due vicende del protagonista in parallelo anche se di fatto non partono in parallelo anche se si congiungono ad un certo punto del romanzo. Una delle due storie è quella che, a partire dall'infanzia, sviluppa il rapporto tra il protagonista e i suoi genitori, soprattutto il rapporto/non rapporto con un padre apparentemente freddo e distante sempre impegnato a saldare debiti e lavorare. L'altra è la narrazione della storia d'amore con una fantomatica Lei che lo ha lasciato. Quando la storia del rapporto con i genitori arriva ai nostri giorni ecco che le due vicende si allineano e si mescolano per portare al finale.

Ecco, il finale. Quello è uno dei contro. Secondo me non è raffinato come la trattazione di altri temi del libro. L'ho trovato un po' scontato.

Un altro pro è invece lo stile di scrittura. Risulta semplice, fluida, coinvolgente. E la trattazione dell'evolvere del rapporto con il padre è gestita con una essenzialità a tratti poetica.

Il contro sono le parti un po' "spinte" a mio parere non essenziali allo svolgimento del libro e quindi persino un po' fastidiose.

Lo consiglierei? Senz'altro sì ma... non leggete l'ultimo capitolo.

Storica - n. 82 - dicembre 2015

Ho appena terminato di leggere il numero 82 di Storica (National Geographic).
Come sempre la rivista è impregnata di argomenti legati alla storia nelle sue molteplici sfaccettature.

Fra gli articoli principali no  ho trovato particolarmente interessanti, ma solo per il mio gusto personale, quello sugli Inventori greci e sulL'oro di Roma, troppo "storia della tecnologia" piuttosto che storia nel senso di narrazione storica.

Appassionanti invece gli articoli sulLa Sainte-Chapelle, sulLa pace di Utrecht e su Teodosio.

Illuminanti infine gli articoli su Gudea, il re costruttore del quale non conoscevo nulla (e mi farebbe piacere che nei prossimi numeri approfondissero la storia sumera, abbastanza sconosciuta ai più) e quello su I vichinghi in Groenlandia, che mi ha fatto finalmente capire come mai una enorme terra ricoperta di ghiaccio sia stata chiamata Terra Verde.

Una nota a margine la merita la rubrica Grandi scoperte sulla tomba della signora di Cao, testimonianza di un popolo antico dove una donna aveva un ruolo di potere.

lunedì 16 novembre 2015

Sono snob? Forse un po'

Io leggo, leggo tanto, da tutta la vita.
Sarà per questo che con il tempo sono diventata sempre un po' più snob verso coloro che si professano "lettori" solo perchè hanno terminato la trilogia di Stieg Larsson o, ancor peggio, quella delle 50 sfumature.
E senz'altro è un mio limite non venire attratta normalmente da quelli che sono i fenomeni editoriali del momento. Se lo hanno letto in molti a me non viene voglia di leggerlo.
In questo senz'altro sbaglio perchè anche persone che stimo hanno letto alcuni libri per i quali io ho avuto il rifiuto e li hanno trovati ottimi pezzi di letteratura, quindi sicuramente mi sono persa delle cose interessanti.
Io accetto questo scorno, ma non riesco ad accettare certi atteggiamenti di coloro che ritengono di essere persone di cultura perchè in tutta la loro vita hanno letto un libro all'anno.
Non ho nulla contro chi non legge, i motivi possono essere tantissimi anche se mi dispiace per loro perchè si perdono i 1001 mondi diversi nei quali possono vivere coloro che leggono.
Mi indispone che qualcuno si ritenga un lettore perchè ha letto un libro.
Tutto ciò è snob? Sì, probabilmente sì. Cercherò di migliorare.